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L'associazione:

el 1998, anno del centenario della morte dell'architetto Antonio Caregaro Negrin, era nata l’idea di far nascere un’associazione che ne ricordasse la figura e le opere. Nel 2000 per iniziativa degli eredi questa associazione ha preso vita. Dedicare un'associazione all’architetto vicentino era, ne più ne meno, riprendere il suo pensiero e continuare la sua opera, calibrandola con la realtà odierna. Per Caregaro Negrin il restauro era innanzi tutto motivo di profondo studio dell'originale per capirne le tecniche d’esecuzione, i simbolismi ed i messaggi che l’artista di allora voleva comunicare. Lavorò con entusiasmo per tutto ciò, convinto non solo che "Per ben progettare il futuro bisogna ben conoscere il passato" ma anche della necessità di operare in modo discreto, senza far apparire la personalità del restauratore. Il pensiero "Non videtur manus" rappresenta questo concetto.
Nel 2010, sia pur a malincuore, si è dovuto deciderne la chiusura per eccessivo carico burocratico e normativo necessario. Gli eredi continuano comunque opera la loro opera di divulgazione, di studio e di supporto per studenti e studiosi dell’Architetto.


L'Architetto

Antonio Caregaro Negrin, è ricordato soprattutto come "progettista di giardini". Ma il suo impegno professionale e umano va ben oltre: urbanista, conferenziere, accademico olimpico, socio o presidente di varie istituzioni culturali, componente di varie Commisisoni dell'Ornato, e patriotta impegnato nella difesa di Vicenza (1848) e di Venezia (1849). Il suo precoce eclettismo, frutto di contatti con mondi culturali italiani ed esteri, fuori dal neoclassicismo pedissequo di Vicenza, e la sua tenacia nel difendere le proprie convinzioni artistiche e la propria italianità, lo fecero "dimenticare" dai critici contemporanei, interessati a non inimicarsi il "potere". Questa amara delusione, propria dei suoi ultimi anni, lo accompagnò fino alla morte.

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